Sono una fedelissima amante del mare, della spiaggia e del sole. Tuttavia, da qualche anno preferisco trascorrere le vacanze estive in luoghi dove poter unire natura, arte e cultura a bagni e tintarella. Se poi il viaggio non è pianificato nei minimi particolari, prevede spostamenti in macchina e una dose di avventura… ancora meglio! Prima di quest’estate non avevo mai preso in considerazione la Corsica come papabile meta per le vacanze, proabilmente perchè non la conoscevo e non avevo idea di quanta varietà e bellezza avesse da offrire.
Cosa mi ha portato a scegliere questa meta? Essendo arrivata a ridosso delle ferie senza aver prenotato niente, con poco tempo e un budget limitato a disposizione, cercavo un posto vicino e non eccessivamente costoso. Sarà sincera: ho scelto la Corsica perchè il traghetto aveva un prezzo davvero vantaggioso! Dal porto di Livorno, con poco più di 4 ore di traversata si raggiunge Bastia, prima tappa della settimana on the road alla scoperta dell’isola.
Nella serata di domenica 18 agosto sono arrivata in terra corsa. Giusto il tempo di una doccia in albergo, il Corse Hôtel a Biguglia, e poi cena nel porto vecchio di Bastia. Il vieux port è molto caratteristico, ricco di localini affacciati sul molo e “sorvegliato” dalla maestosa Cattedrale di San Giovanni Battista. Il porto si trova nel cuore di Terra Vecchia, il quartiere più antico della città, che conserva tutto il fascino tipico delle città affacciate sul mare; cercando di evitare i locali più turistici, ho cenato in un piccolo locale in una splendida piazzetta: La Luparad.
La colazione del giorno seguente è stata decisamente soddisfacente: con tutti i pain au chocolat e pain aux raisins mangiati in una settimana credo di aver fatto il pieno di grassi saturi per l’intero anno… ma che bontà assoluta! La meta della giornata è stata Saint Florent, un piccolo e antico porticciolo situato alla base sinistra del “dito”, dalla parte opposta rispetto a Bastia.
Saint Florent è il punto di partenza per le escursioni per le bellissime spiagge di Saleccia e Lotu, facilmente raggiungibili via mare ma non altrettanto via terra (ci vogliono circa 45-50 minuti di cammino). I biglietti per i tour organizzati si comprano direttamente al porto, ma vi consiglio di andare la mattina molto presto o addirittura il giorno prima, altrimenti rischiate di non trovare disponibilità. L’acqua è spettacolare e resistere alla tentazione di tuffarsi dal molo è impossibile. La spiaggia è piccolina ma non eccessivamente affollata, non sono presenti servizi e quindi le 5 ore trascorse qui sono all’insegna del relax totale.
Saint Florent è pieno di ristoranti dove mangiare: tra questi L’Arriere Cour, un locale molto carino con un bel cortile sul retro, dove ho gustato un’ottima tajine di pollo e cous cous alla marocchina. Vi lascio un consiglio se siete con l’auto: dietro allo Spar nella piazza principale c’è un grande parcheggio gratuito.
Avendo preso solo il pernottamento – nella maggior parte degli hotel, la colazione non è inclusa nel costo della camera – ho fatto colazione in uno dei tanti bar affacciati sul corso principale del paese: in Corsica, così come in Francia, è molto diffusa la formula della petit-déjeuner continental, una colazione “completa” che comprende pain au chocolat o croissant, baguette con burro e marmellata, yogurt, spremuta d’arancia e bevanda calda.
Come in ogni on the road che si rispetti, ci sono giorni dedicati agli spostamenti più lunghi. Percorrendo l’isola da nord a sud lungo la costa orientale, mi sono imbattuta in tanti bei paesaggi e vigneti affacciati sul mare. Verso sera, prima di raggiungere Figari, un po’ di lettura in spiaggia nell’ora più bella. E per cena, ravioli au brocciu, formaggio tipico a base di latte di capra/pecora, e maialino in crosta nella locanda U Fuconu.
Per i due giorni trascorsi a sud, ho scelto di alloggiare in una piccolo appartamento trovato su Airbnb. La posizione è strategica per visitare la zona più cara dell’isola (nei centri più frequentati i prezzi degli alberghi sono molti alti), e la presenza di microonde, frigorifero e macchinetta del caffè ha permesso di risparmiare qualcosa anche sulla colazione 🙂
Una giornata dedicata al mare nella famosa Roccapina. Si tratta di una caletta raggiungibile in auto percorrendo con pazienza una strada sterrata di circa 3km, che termina in un grande parcheggio gratuito. La spiaggia è ampia e molto bella, anche se la presenza di tante barche ormeggiate nella piccola insenatura tende a “rovinare” l’acqua a partire dal pomeriggio. Una cosa che mi ha colpita molto, qui come in tutta la vacanza, è stato il grande rispetto per l’ambiente: nonostante l’assenza di servizi e la quasi totale mancanza di cestini, tutte le spiaggie che ho visitato erano pulitissime, segno di un grande rispetto da parte di chi le frequenta.
Ho trascorso la serata a Bonifacio, che mi ha letteralmente stregata. Lasciata la macchina nel primo, carissimo parcheggio che si trova all’ingresso del paese, e attraversata la marina – con aperitivo povero, alla faccia degli yacht assurdi ormeggiati al porto – ho raggiunto la parte alta della città, dove la vista sulla scogliera è davvero mozzafiato.
Il giorno seguente è iniziata la dolce risalita verso nord, con tappa marittima nella frequentatissima spiaggia di Santa Giulia; purtroppo, il tempo nuvoloso non rendeva piena giustizia ai colori del mare.
In serata sono arrivata a Porto Vecchio, un paese di mare molto vivace con tanti locali affacciati sulle vie del centro; tra questi ho scelto A Pergola, dove ho gustato sauté de veau (spezzatino di vitello), vino sfuso della casa e un tiramisù alla castagna, come vuole la tradizione corsa. Ma lo sapete che in tutta la vacanza ho trovato la cucina di terra nettamente superiore a quella di mare? Diciamo che la combo cozze-panna-funghi-formaggio di capra assaggiata il giorno prima a Bonifacio non mi aveva proprio entusiasmata…
Il giorno seguente è stato dedicato all’esplorazione dell’interno: l’entroterra ha una morfologia molto ricca e variegata, con tantissimi fiumi, laghi e vette che superano i 2.700 metri! Prima tappa: il ponte a u Larice d’Altiani, un ponte genovese a tre archi del 14° secolo che attraversa il fiume Tavignano. Oltre all’auto, un modo originale per visitare l’interno della Corsica è l’antica linea ferroviaria Micheline; io mi sono imbattuta in alcuni tratti dove le rotaie sono parte integrante della natura, immagino che la vista a bordo sia entusiasmante!
Pausa pranzo nel paesino montano di Vivario, per poi dedicare il pomeriggio a due escursioni. La prima, non programmata, al Fortin de Pasciola: percorrendo la strada ho notato questa struttura arroccata su un piccolo colle al centro della vallata, raggiungibile con un facile percorso a piedi. La seconda alle Cascades des Anglais: si possono raggiungere con vari percorsi, io ne ho scelto uno di circa 40 minuti che parte dal parcheggio gratuito del passo Colle di Vizzavona; il sentiero è di media difficoltà per via di alcuni tratti impervi, ma una volta giunti la fatica viene ripagata.
Non poteva mancare una notte al fresco! Ho alloggiato nel paesino di Bocognano, in un caratteristico bed & breakfast immerso nel verde. E per cena, uno dei pasti migliori di tutta la vacanza: omelette al prosciutto e formaggio e zuppa di verdure e legumi… sì, in pieno agosto!
Il mattino seguente, penultimo giorno della vacanza, era tempo di ritornare verso il nord dell’isola. Dopo una sosta in spiaggia sul tratto costiero a sud di Bastia, nel pomeriggio ho raggiunto Patrimonio, regione nota per i suoi vigneti e le numerose aziende vinicole. Tra queste, ho scelto di visitare il Domaine Orenga de Gaffory, dove ho potuto assaggiare tutti i vini di loro produzione (gratuitamente!) e fare qualche acquisto; è possibile anche visitare la cantina, in determinate fasce orarie e previa prenotazione.
E come un cerchio che si chiude, ultima sera a St Floreint, cenando nello stesso locale della prima volta.
Domenica 25 agosto arriva il momento di tornare a casa, non senza aver fatto un’ultima tappa al supermercato per fare il pieno di souvenir enograstronomici. Nel primo pomeriggio il traghetto è salpato dal porto di Bastia, destinazione Livorno.
Cosa mi ha lasciato questa settimana trascorsa in Corsica? Senz’altro la voglia di tornarci.
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